Un contenitore di buoni propositi

La storia del Community e Family Hub di via Diaz è ufficialmente iniziata

Ieri

Dopo due anni di pandemia un progetto a lungo atteso come il Community e Family Hub di via Diaz in concomitanza con l’arrivo del sole ha aperto le sue porte alla comunità intera. La giornata di inaugurazione, giovedì 28 aprile, oltre ad aver rappresentato un’occasione importante per illustrare quale sarà l’indirizzo da dare alla struttura, ha fornito un concreto esempio di condivisione degli spazi e di armonia fra i soggetti partecipanti. Dunque, in una calda giornata primaverile, alla quale nessuno era più abituato dopo il lungo inverno, la struttura ha ospitato le voci di chi ha creduto nella necessità di fornire un simile luogo nel quartiere di Fontivegge. Dopo il canonico taglio del nastro da parte del sindaco di Perugia Andrea Romizi, accompagnato dall’assessore ai Servizi sociali, famiglia, edilizia pubblica e pari opportunità Edi Cicchi, ha avuto inizio la presentazione del progetto con il pubblico e i rappresentanti di tutti gli interventi di Agenda Urbana. La maggior parte degli attori che hanno preso parte all’inaugurazione erano visibilmente emozionati, come anche il sindaco Andrea Romizi: “Quando ho varcato quella soglia – dice il sindaco indicando la porta da cui tutti sono entrati – la sensazione è stata molto positiva. Questa nuova apertura rappresenta un’ambizione, quella di accompagnare il cittadino a riguadagnarsi degli spazi e di occuparli in maniera sana, recuperando il protagonismo del territorio.” A seguire, l’intervento dell’assessore Edi Cicchi ha ricalcato l’importanza di lavorare portando il cittadino al centro della scena.“ Dobbiamo fare in modo che questo grande contenitore non sia vuoto e poco utilizzato. Sarà il posto giusto dove fare informazione e orientamento ai servizi, dove fare consulenze specialistiche e svolgere laboratori dedicati alle famiglie e ai ragazzi. Tutto questo deve essere fatto attraverso il Community Hub che collega i tre interventi di agenda urbana: servizi di educativa territoriale, centri per la famiglia e innovazione sociale”.

Anche l’architetto Franco Marini, coordinatore del Progetto Periferie e di Agenda Urbana, parla della struttura come di un contenitore, poiché ci si aspetta che nell’edificio finanziato dal piano periferie i soggetti del terzo settore possano agire in maniera innovativa.

L’assessore all’urbanistica del Comune di Perugia, Margherita Scoccia, ha descritto la struttura come completamente accessibile e estremamente versatile: “Nasce infatti con la volontà di fornire un luogo aperto alle famiglie, ai cittadini e a tutti coloro che vorranno aggiungere un nuovo tassello alla vita associata di questo quartiere”.

Finita la parte un po’ più istituzionale della giornata, tutti, compreso il sindaco e gli assessori, si sono riuniti per banchettare e chiacchierare. È stato allestito un lungo tavolo con bevande di ogni tipo, svariati dolci e sono stati distribuiti panini con una porchetta piacevolmente piccante. Le foto scattate sono state moltissime e hanno ritratto l’allegria e la tranquillità dell’ambiente. C’erano i portieri di quartiere, Silvia, Aziz, Giulio e Costanza, i redattori della nostra rivista e c’era Elisabetta Mazzeschi, la responsabile del Family Hub Città famiglia, con i suoi grandi occhi azzurri. C’era Stefano Santaniello di Borgorete, vestito alla Johnny Depp in Paura e delirio a Las Vegas e c’era anche Gabriele Biccini, educatore e project manager della cooperativa Asad, che scherzava e chiacchierava con Moreno Giappesi di Borgorete. Insomma c’erano loro, gli anziani del quartiere, i bambini, gli educatori e tutti i rappresentanti delle associazioni che rientrano nel progetto di Agenda Urbana.

Oggi

A due mesi dall’apertura, le attività del Community Hub si sono intensificate e le speranze riposte nella struttura hanno dato buoni frutti. Ogni settimana ci sono workshop, laboratori e molto altro ancora. “Stiamo facendo un’esperienza interessante – ci racconta Elisabetta Mazzeschi – non è scontato avere una collaborazione così piacevole fra i vari assi, ed è proprio quello che sta accadendo ora. C’è un aiuto reciproco, uno scambio continuo di informazioni e abbiamo creato un calendario per la prenotazione delle sale”. Lo spazio è dunque gestito in completa armonia e con una buona riuscita degli eventi, infatti è capitato che nel fine settimana all’incirca trecento persone, fra bambini e adulti, siano state presenti alle attività.

I soggetti protagonisti lavorano per raggiungere una programmazione congiunta, con l’obiettivo di valorizzare la struttura come luogo di comunità, a prescindere dal tipo di intervento. Sembra che i propositi si stiano realizzando e Gabriele Biccini ci racconta che molti cittadini passano dalla sede per chiedere informazioni e manifestando la volontà di voler partecipare e collaborare con le varie iniziative.

Anche il progetto ExtrAtto – Laboratorio teatrale per atti periferici in luoghi scenici, sta proseguendo nelle sale del Community Hub, e gli attori, guidati da Caterina Fiocchetti e Stefano Baffetti, si preparano allo spettacolo, ormai imminente, nella grande sala, dalle pareti ancora bianche, del primo piano dell’edificio.

Domani

Il futuro è nebuloso, l’attività di Agenda Urbana finirà a ottobre e con essa anche i suoi finanziamenti. La preoccupazione di non poter continuare quello che è stato iniziato è comune a tutti e tre gli interventi, ma vivono la speranza e l’interesse che la struttura diventi, come più volte ripetuto, un vero punto di riferimento per la gente del territorio. “La mia aspettativa – ci dice Elisabetta Mazzeschi – è che il progetto possa trovare altre gambe su cui camminare. La richiesta di partecipazione è troppo alta per permetterci che tutto vada perduto. Ancora non è chiaro il percorso che ci aspetta, l’ideale sarebbe trovare un bando giusto o altri canali, ma questo risulta abbastanza complesso”. Intanto si co-progetta per l’estate che verrà, Città Famiglia ha il desiderio di organizzare concerti, serate danzanti e altre iniziative all’aperto, proprio per coloro che durante la bella stagione sono costretti a sopportare il caldo dell’asfalto cittadino. Per i bambini fino a dieci anni, il Community Hub diventerà anche un centro estivo. Inizierà un corso base di italiano per stranieri, Elisabetta ci informa che già dieci persone hanno chiamato per partecipare, due di loro hanno al seguito un bel gruppetto di gente. Per conto dei servizi di educativa territoriale, ci saranno corsi di fotografia, educativa di strada e laboratori di competenza, all’insegna del rugby, della boxe e di attività ludiche. Comunità è certamente la parola chiave di tutto il progetto che, come ci dice anche Stefano Santaniello, ancora nessuno sa come come andrà a finire “Noi di Borgorete ci aspettiamo che questo luogo continui a essere uno spazio della e per la comunità, vivo, animato e con servizi che vadano a centrare i bisogni di residenti e non – continua Stefano – Per realizzare tutto questo c’è bisogno di una regia e di una responsabilizzazione di chi vive il quartiere”. A tal proposito una visione molto chiara è quella di Gabriele Biccini: “Vedo il futuro se si svilupperanno bene i processi di amministrazione condivisa, con una sussidiarietà circolare, che vede protagonisti le associazioni del territorio insieme all’amministrazione e agli enti che hanno gestito Agenda Urbana. Una strutturazione aperta e leggera affinché questo possa garantire che lo spazio diventi davvero di comunità”.

Insomma, nel Community e Family Hub di via Armando Diaz c’è il desiderio che i mesi a venire siano esattamente come quella calda giornata di sole in cui le sue porte sono state aperte e le sue soglie varcate per la prima volta.

Articolo di Federica Magro

Foto di Federica Magro e David Montiel