I laboratori attuati da Auriga per il bilancio delle competenze dei giovani adulti
Proseguendo il percorso dedicato ai ragazzi ideato per il progetto di Agenda Urbana, a novembre 2021 il consorzio Auriga ha dato il via a una serie di laboratori volti a effettuare un bilancio delle competenze dei giovani. Il termine tecnico-economico ‘bilancio’, che rimanda a una rendicontazione di un positivo e di un negativo, indica piuttosto, in questo frangente, una ricognizione delle potenzialità in essere e in divenire degli adolescenti che hanno partecipato.
Andrea Mattiucci, educatore, si è occupato del coordinamento operativo di questi laboratori: “Volevamo coinvolgere ragazzi tra i 14 e i 17 anni residenti nei tre territori interessati da Agenda Urbana, ma viste le difficoltà della pandemia è stato necessario svolgere queste attività nelle scuole. Abbiamo così cominciato il nostro lavoro con cinque gruppi di ragazzi, iscritti all’Iis Cavour-Marconi-Pascal e al liceo Pieralli”.
Gli incontri laboratoriali sono stati guidati da tre coach, i quali, come ci ha raccontato una di loro, Sara Bodio, hanno condiviso la medesima metodologia: “Secondo me comprendere quali siano le proprie competenze, nel senso di abilità specifiche, è estremamente difficile in età adolescenziale. Abbiamo perciò strutturato i laboratori di modo da far riflettere i giovani sul proprio potenziale e sulle propensioni individuali, adottando un approccio che li conducesse a compiere un’autoanalisi graduale. ‘Chi sono?’, ‘Come mi vedo?’, ‘Come vorrei che mi vedessero gli altri?’, queste sono tutte domande importanti che bisognerebbe suggerire ai ragazzi. Sostituendo, magari, quel tanto frequente ‘Che lavoro vuoi fare da grande?’, che gli adulti amano tanto”.
Secondo Sara, il rischio di discutere di ‘competenze’ dei giovani coi giovani è dunque quello di cadere nei discorsi sulla bravura in quella o nell’altra disciplina scolastica: “Anche comunicare o difendere le proprie ragioni sono, invece, competenze da considerare! Secondo Gardner esistono ben nove tipologie di intelligenza, e partendo dalle attitudini di ciascuno, come quella alle relazioni umane, o al fare, si può segnare un tragitto meno complesso verso l’identificazione delle proprie abilità specifiche. In breve, quando si dialoga coi ragazzi bisognerebbe chiedere loro prima di tutto quali sono i loro desideri, prospettive e valori, non se sanno fare con facilità delle operazioni matematiche o parlare una lingua straniera. Ciò servirà loro a trovare uno spazio esistenziale che sia giusto per loro, e loro soltanto. Bisogna allenarli a porsi delle domande e a mettersi in discussione”. Tanti degli esercizi proposti dai coach hanno previsto l’uso delle immagini: “Quando si chiede a un ragazzo di presentarsi, spesso quello si limita a replicare coi dati anagrafici o l’elenco dei propri interessi, come lo sport preferito. Noi abbiamo preferito l’utilizzo di metodi alternativi per stimolare i giovani al racconto di sé. Tra noi coach c’è chi ha utilizzato tecniche quali i collage, chi ha preferito l’esamina di immagini fotografiche, o chi ha fornito agli studenti delle carte con delle illustrazioni astratte e surreali, chiedendo loro di scegliere quella che più si addicesse ai loro pensieri sul futuro”.
Il potenziamento delle risorse individuali, esplorate dai ragazzi nella fase descritta sopra, avverrà attraverso ulteriori laboratori, il cui inizio è programmato per marzo: “Il prossimo step di questo progetto avverrà a diretto contatto con i territori, in ambito extra-scolastico. Ci saranno anche altre attività interessanti, condotte con altri partner di Agenda Urbana quali il Postmodernissimo, Psiquadro e Rinoceronte Teatro. Una di quelle a cui stiamo pensando è il coinvolgimento dei ragazzi nell’organizzazione di eventi cinematografici nelle piazze: creare le locandine o scegliere i film da proiettare per il pubblico sarà un modo per mettere in gioco le capacità espresse o dormienti dei giovani che abbiamo seguito finora”, ha spiegato Andrea. Ma quali sono le ‘competenze’ che andrebbero rafforzate nei giovani con maggiore urgenza? Per Sara, quelle che sono state messe a dura prova dall’emergenza pandemica: “Ci sono delle intelligenze, come quella interpersonale e quella intrapersonale – ovvero, rispettivamente, la capacità di instaurare relazioni con gli altri e quella di entrare in rapporto con se stessi – che si sono indebolite nel periodo di isolamento forzato e di DAD intensiva imposti dal Covid. Per tale ragione è necessario recuperarle al più presto, con attività come quelle mandate avanti da Auriga in questi mesi”.
Articolo di Anna Mirabella
Foto di Auriga