Migliaia di libri, corsi di disegno e grandi autori cresciuti in casa. E la nuova sede a Fontivegge
C’è, nella città di Perugia, un tempio sacro e fantascientifico per tutti gli amanti del fumetto: la Biblioteca delle Nuvole. Claudio Ferracci, il direttore, è uno Jedi dai capelli grigi e occhi da ragazzo. Guida la biblioteca come se fosse un’astronave ribelle di Star Wars, lottando contro i nemici della flotta imperiale. I suoi alleati della Resistenza sono giovani volontari, che, dediti come lui alla galassia del fumetto, portano avanti la divulgazione e la passione per le parole illustrate. L’astronave si trova nel quartiere di Fontivegge, nascosta sotto piazza del Bacio, visibile, ma solo agli osservatori più attenti. Il suo interno è un unico spazio illuminato da luce artificiale, qualche pianta qua e là, sagome cartonate di Alan Ford, scaffali aperti traboccanti di fumetti e comode postazioni di lettura. La genesi della biblioteca può avere inizio quando Ferracci, ai tempi un bambino, iniziò a leggere “Topolino”. Frequentava le scuole elementari e percepì che i disegni cambiavano di settimana in settimana. A quei tempi non c’era la firma dell’illustratore, ma lui inconsapevolmente si era già innamorato di fumettisti come Romano Scarpa, Luciano Bottaro e Giorgio Cavazzano che avrebbero poi firmato come autori i singoli numeri della saga. Aveva occhio per i disegni come i musicisti hanno orecchio per la musica. Topolino era l’arte a portata di mano che non poteva vedere al museo. “Ero figlio di operai – racconta Claudio – non potevo permettermi di osservare il Caravaggio”. Qualche decade più tardi, l’interesse di quel bambino cresce, diventa maturo e si inserisce nell’ambito culturale della città.
La libreria Job di via della Viola, insolitamente fornita di fumetti, negli anni ‘80 era il punto di riferimento per gli appassionati perugini. Tuttavia non funzionò un granché e chiuse dopo poco tempo. Dalle sue ceneri, indirettamente, nacque l’associazione Arci Fumetto, poi Umbria Fumetto. Nei primi anni ‘90 si andava creando il Lucca Comics e i soliti ignoti, gli amanti del fumetto, pensarono bene di ricreare qualcosa di molto simile a Perugia, precisamente alla Rocca Paolina. Dalla prima edizione del 1993, Umbria Fumetto ebbe un gran successo che continuò a lungo, fino a che la mancanza di risorse ne impose la scomparsa. Anni dopo, il gruppo continua a riunirsi a casa di Claudio per rievocare lo spirito del festival, discutere di fumetti e cinema. Inoltre, il padrone di casa, da collezionista, era solito prestare i suoi cimeli e tenere un quaderno con cosa aveva prestato e a chi. Da qua nasce l’idea di una biblioteca.
Nel 2002 il gruppo trova uno spazio nel quartiere di Madonna Alta, dove rimane per 19 lunghi anni. Nel 2008 la Biblioteca del Fumetto diventa comunale: l’appartenenza al circuito bibliotecario avrà poi il vantaggio di permetterle di trovare una nuova sede quando, tempo dopo, dovrà abbandonare la vecchia. Nel settembre del 2020 si trasferisce a Fontivegge, in piazza Vittorio Veneto, mentre l’inaugurazione si svolgerà solo nel novembre del 2021. Gran parte del materiale custodito è stato messo a disposizione dallo stesso Claudio e da tanti altri donatori. Giovanni Boni, collezionista, ha mandato da Mantova un numero cospicuo di opere, che a detta di Claudio hanno il valore di un intero appartamento. Il patrimonio, con donazioni che arrivano da tutta Italia, è destinato a crescere e non bastano gli spazi per un’adeguata fruizione dei materiali. A varcare le soglie della biblioteca non sono solo i cittadini del quartiere. Arriva gente da ogni pianeta, da ogni parte d’Italia e dell’Umbria. Chi ha bisogno di fare ricerca, trova il posto ideale fra le pagine di questo luogo. É una biblioteca a scaffale aperto, dove l’utente può perdersi in un mondo e essere catapultato in un altro. Puoi prendere in prestito un massimo di cinque numeri alla volta, per un periodo di quindici giorni e chiamare per prolungare il prestito. La catalogazione viene fatta per collane e case editrici di modo che l’utente possa gestire al meglio le sue letture. L’associazione Umbria Fumetto, oltre a garantire volontari grazie ai quali la biblioteca può rimanere aperta, propone corsi di illustrazione e tecnica del fumetto. Di recente uno dei membri di questa grande famiglia, Sudario Brando, ha illustrato per il settimanale “La Lettura” un soggetto di Giuseppe Pollicelli dedicato a Umberto Eco. C’è una copia del giornale sul tavolo della biblioteca, è aperta alla pagina 36, il titolo è Umberto Eco è come un turbo. Claudio lo indica entusiasta, “è uno dei nostri”, dice sorridendo.
I lettori sono spinti a venire a Fontivegge, rivalutandone la reputazione. Un cambio di rotta per il quartiere, non si viene solo per tornare o andar via, ma per sfogliare un fumetto e rimanere. Come biblioteca funziona molto per il tempo libero, e la stagione di massimo incremento di utenti è l’estate. Chi è in città, senza andare al mare o in montagna, può godere dell’apertura della struttura, che non chiude quasi mai. Prendere un fumetto, anziché un treno, e leggerlo romanticamente in piazza del Bacio o ovunque si voglia, che sia un posto reale o immaginario.
Articolo e foto di Federica Magro