La droga alla lavagna
A settembre arrivano gli ultimi due laboratori del ciclo formativo del Protocollo istituzionale sulle dipendenze. Dedicati alle scuoleE adesso avanti con le scuole. Forse lo snodo più importante dell’intero progetto. Comunicare, condividere, partecipare, il ciclo formativo organizzato dal Protocollo d’intesa istituzionale sulle dipendenze, traccia un primo bilancio di quanto fatto finora e si prepara alla ripresa di settembre. Dopo l’estate, infatti, arriveranno per l’appunto i laboratori sulle scuole, gli ultimi due in programma.
Da febbraio a oggi molto è stato detto e molto è stato fatto. Ciò che ha preso forma gradualmente è innanzitutto un’idea compiuta di come potranno funzionare, in futuro, i rapporti all’interno della rete dei servizi dedicati ai fenomeni delle dipendenze. E se nei tre seminari frontali è stata messa molta carne al fuoco e si sono forniti molteplici elementi di studio e riflessione, coi primi tre laboratori si è passati al confronto diretto e reale tra i soggetti coinvolti. È stato avviato un dialogo autentico. Si è cominciato a lavorare a un vocabolario comune. Per chi si fosse perso il nostro racconto di questi mesi, è successo molto semplicemente questo: tutti gli operatori, da quelli dei servizi socio-sanitari a quelli delle forze dell’ordine, da quelli delle associazioni a quelli delle istituzioni e della stampa, si sono messi in gioco, hanno iniziato a parlare senza filtri. E a gettare le basi per approntare strumenti di interazione solidi ed efficaci. A tratti anche superando qualche diffidenza e qualche perplessità iniziale.
Ma ora, si diceva, tocca al mondo della scuola. È lì che il problema delle dipendenze, alcol e droga su tutte, può essere disinnescato con la maggiore efficacia. L’adolescenza è probabilmente il momento cruciale. Per questo il direttivo di Comunicare, condividere, partecipare ha deciso di dedicare alle scuole due laboratori. Gli ultimi. Uno a settembre, l’altro a ottobre. Si punterà forte sulla prevenzione, e sull’educazione alla salute e ai comportamenti responsabili. Partendo dai progetti già realizzati in ambito scolastico, dai loro punti di forza e dalle loro criticità, per poi concentrarsi sulle linee guida messe a punto dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze di Lisbona. Dire a un ragazzino che la droga fa male non basta più. Occorre aiutarlo a individuare delle prospettive e dei progetti di vita virtuosi.
E poi ci sarà spazio per approfondire le problematicità legate alla presa in carico dei soggetti a rischio. Come affrontarli, come proteggerli e come accompagnarli in un percorso di affrancamento. Ai partecipanti di sempre, naturalmente, si affiancheranno in misura ancor più copiosa del solito gli insegnanti. L’adesione è aperta, c’è tempo un’estate intera per farsi avanti. Nel nostro sito potrete rimanere aggiornati su date, programmi dettagliati e modi d’iscrizione.
Testo di Giovanni Dozzini