“Luoghi Comuni” esce ogni due mesi. Per una rivista è un privilegio. Perché in questo modo possiamo prenderci tutto il tempo necessario a ragionare, studiare, scandagliare, e infine raccontare le storie che ci interessano, e che crediamo possano interessare ai nostri lettori. Non abbiamo fretta, e non abbiamo troppa ansia da prestazione, perché queste storie, di solito, non hanno una data di scadenza. Il quarto numero di “Luoghi Comuni” si stampa a ridosso del Natale, ma non ha molto di natalizio. La città, a dicembre, non smette di essere ciò che è nel resto dell’anno, lo stato di sospensione in cui molti di noi credono di poter vivere per molti altri, semplicemente, non esiste. Ecco perché credo che sia importante affrontare argomenti complicati e complessi anche in questo periodo. Federica Magro, per esempio, si è occupata di prostituzione, facendo un punto della situazione a Perugia con alcuni operatori impegnati sul campo per offrire supporto alle lavoratrici del sesso. Fabrizio Marcucci ha messo in discussione quello che sembra un assunto incontestabile, chiedendosi, dati alla mano, quanto sia efficace, in termini di contrasto della microcriminalità, riempire la città di telecamere di sorveglianza. Beatrice Depretis ha fatto un giro negli alimentari etnici tra Fontivegge e via Settevalli, cercando di rendere il senso del nuovo foodscape che ha preso forma nella zona. Eleonora Proietti Costa ha ripercorso la storia e dato conto del presente di Omphalos. Scardinare i luoghi comuni, farlo attraverso il conforto degli argomenti e la suggestione del racconto, è d’altronde l’obiettivo che ci siamo dati fin dalla nostra nascita e dalla scelta del nostro nome, sette anni fa. Con questi articoli contiamo soprattutto di aprire dibattiti su certi temi a cui pensiamo che dovrebbe tenere tutta la comunità perugina. Ci adopereremo presto per creare occasioni di confronto che siano concrete, al di là degli spazi virtuali, che pure possono avere la loro utilità.
Nelle pagine che seguono naturalmente c’è molto altro: l’universo sommerso degli skater e dei writer perugini, le case popolari d’autore di Ponte della Pietra, il lavoro sui beni comuni e sull’amministrazione condivisa di Borgorete e Labsus, la nuova biblioteca della scuola primaria Giovanni Cena, le iniziative dei Servizi educativi territoriali di comunità, il mercato dell’usato ispirato alla tradizione nordeuropea della Brocante. E ci stiamo preparando al laboratorio di teatro di comunità che partirà a gennaio nei nostri quartieri di riferimento, dalla Pallotta a Ponte della Pietra, con due professionisti formidabili come Caterina Fiocchetti e Stefano Baffetti. La copertina firmata da Francesco Capponi, Infine, è una griffe di cui siamo felici e orgogliosi.