Gli studenti delle superiori e la scoperta del valore della diversità
Nell’Intervento 1 – Servizi Educativi Territoriali di Comunità – delle Azioni Sociali di Agenda Urbana del Comune di Perugia, tra i metodi innovativi portati in aula nelle scuole superiori c’è il Go Deep Game.
Uno strumento potente che fatica a farsi comprendere tra gli adolescenti, poiché si insinua con domande ed esercizi il cui senso sembra, a loro, di banale motivazione. ComuniTazione, l’associazione partner del progetto, usa questo gioco all’interno delle comunità cittadine, nelle periferie o in gruppi di adulti (comunque volontari) con lo scopo di migliorarne la coesione, le relazioni e superare i conflitti.
Ma qui è un’altra storia… Come guadagnarsi la fiducia, l’ascolto e l’apertura di una classe di adolescenti in presenza attraverso una lezione online? Come risultare credibili manifestando tutta questa serie di sentimenti positivi quali la gratitudine, la gentilezza, l’apprezzamento della bellezza, in un contesto di costante diffidenza?
È stato un percorso in 10 puntate vissute in parte in aula (con una conduzione online e un tutoraggio interno) e in parte totalmente al pc, nella propria stanza. Per i ragazzi, e per noi educatori a supporto della conduzione, affidarsi totalmente, senza comprendere lo scopo finale o gli obiettivi di ogni singolo esercizio proposto è stato complesso. Abbiamo eseguito quanto richiesto senza vivere appieno la profondità e la bellezza di ogni passaggio e solo il penultimo giorno, nel cosiddetto “evento finale aperto al pubblico”, abbiamo colto la potenza di questo metodo. È stato un viaggio volto alla scoperta del valore della diversità, che solo in quel momento finale ci ha aperto gli occhi alla bellezza della condivisione e dell’ascolto delle altrui ragioni. I conduttori infatti, attraverso un approccio teatrale, hanno personificato le voci potenti dei giudizi che si insinuano tra i ragazzi, hanno (annullando la loro più autentica tolleranza e apertura) finto la difesa dei pensieri giudicanti e limitanti del nostro tempo. Solo questo è riuscito a scuotere la voce dei ragazzi più silenziosi, quelli che si oppongono al giudizio, alla falsa popolarità, e alla superficialità che isola e allontana il più timido e riservato del gruppo.
Un viaggio che sicuramente i ragazzi ripercorreranno a ritroso per recuperare ogni dettaglio e metterlo in condivisione come valore della classe. Un viaggio che, per loro stessa decisione, terminerà con una speciale gita: hanno scelto un luogo condiviso il primo anno di scuola, lo raggiungeranno camminando attraverso i boschi, per cogliere il bello e il mistero della natura e la gratificazione della fatica, si siederanno attorno a un fuoco e lì mangeranno, rideranno, balleranno, canteranno e, seduti in cerchio, guardandosi negli occhi, si racconteranno.
Articolo di Sara Bodio