Family hub, luogo di incontro e partecipazione
A tenere le fila del lotto 2 dell’asse Inclusione sociale di Agenda Urbana troviamo le Acli provinciali Perugia. Con Città famiglia, nome esplicativo dell’attività, si pongono l’obiettivo di dare un servizio completo alla famiglia e recuperare tempi e spazi perduti nel periodo della pandemia.
Ma facciamo un passo indietro. Le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani nascono in un momento di grande necessità per l’Italia intera che vede il cittadino privo di tutele, siamo nel 1944 e il politico e sindacalista Achille Grandi le fonda nello scenario devastato del dopoguerra.
A Perugia, oggi, il loro presidente è Alessandro Moretti, che senza perder tempo, nella nostra chiacchierata, declama la giusta declinazione dell’acronimo. Le Acli sono femminili in quanto associazioni e plurali in quanto rivolte alle persone.
Il messaggio è chiaro fin dal principio, il loro scopo è quello di prendersi cura del cittadino e delle molteplicità, attraverso i servizi di patronato.
Nella loro configurazione vediamo, oltre alla presenza di enti di formazione dotati di una propria autonomia, un’ampia rete di associazioni specifiche come il Centro turistico delle Acli, Acli terra, Federazione pensionati delle Acli, Unione sportiva delle Acli.
Nel tempo le necessità sono cambiate e all’impegno per la tutela del lavoratore si è aggiunta una promozione sociale strutturata per circoli territoriali. Le Acli provinciali abbracciano per lo più le periferie, paesi e comuni con piccole realtà, dove la presenza di un circolo non esiste solo in quanto luogo di aggregazione ma soprattutto di discussione e partecipazione.
Acli e Agenda Urbana a Perugia: il progetto Città famiglia
Alessandro Moretti ci spiega che il progetto Città famiglia si articola in quattro azioni, anzi per essere più precisi le definisce macro azioni, che hanno lo scopo di rendere la città a misura di famiglia e favorire la partecipazione alle attività di quartiere.
La prima è la creazione di un Family Hub, un centro che nasce con l’intento di risolvere i problemi nati nell’ambito familiare. In attesa dell’individuazione di una sede definitiva le famiglie perugine possono già trovarlo in funzione in Via Sicilia 11.
Attraverso l’informazione e l’orientamento ai servizi, si possono ricevere le giuste indicazioni per richiedere i diversi sussidi attivati in questo ultimo periodo, vedi il bonus vacanze o baby sitter.
Il Family Hub sarà inoltre una spazio fisico dove la famiglia si potrà riunire per fare laboratori o ricevere consulenze specialistiche. Alessandro specifica che “lo stesso spazio pensato per il centro familiare verrà messo a disposizione delle associazioni che si occupano a vario titolo del tema della famiglia, per fare un percorso comune, per capire quali sono le esigenze, i bisogni e le nuove necessità. L’osservatorio può avere l’obiettivo di permettere al nuovo coworking di portare proposte in base all’evoluzione del bisogno e diventare dunque portavoci di bisogni particolari e specifici”.
Il coworking di cui parla Alessandro rappresenta la seconda azione del progetto. Le associazioni coinvolte sono già quindici, l’obiettivo è quello di strutturare un percorso collaborativo capace di proseguire anche quando, nell’agosto del 2022, si esaurirà il progetto dell’Agenda Urbana.
La realizzazione di una Web App, terza delle macro azioni, costituisce un aspetto innovativo. Ancora in stato di realizzazione, l’app servirà a segnalare gli eventi alle quali le famiglie potranno partecipare e sarà utile per fornire un contatto fra i nuclei familiari. A questo punto verrà creato un marketplace, una sorta di baratto ben gestito, dove le famiglie potranno scambiare tutto ciò di cui hanno bisogno, un passeggino in cambio di un frullatore o una culla in cambio di un televisore e così via.
L’ultima azione vede una forte apertura verso la comunità. Ci si concentrerà sulla cultura della partecipazione attraverso workshop informativi, animazione territoriale e incontri di approfondimento a tema: bullismo, mutuo aiuto, genitorialità, adozioni. A questo proposito Alessandro afferma che “la cittadinanza non è più abituata a stare in relazione, quindi da questo punto di vista stiamo cercando di fare un lavoro per ritessere le relazioni a partire dai territori, dalle periferie, creare delle biografie di quartiere e biografie di paese”.
Nel progetto, insieme alle Acli Perugia, la rete di partenariato vede l’Associazione nazionale famiglie numerose, Movimento per la vita Perugia, Respect ASP, la dimora-consultorio familiare ed Emporio siloe.
Le iniziative passate delle Acli
Sul tema della famiglia sono stati creati moltissimi progetti nel corso degli anni e alcuni continuano a essere attivi ancora oggi. Durante la pandemia c’è stata per le Acli la necessità di una rimodulazione nel modo di lavorare e dunque si sono trasferite anche sul mondo del web creando F.E.S.T.A., una serie di workshop online che contenevano laboratori da fare dentro casa fra genitori e figli o laboratori di supporto informatico, estremamente importanti per le complicazioni riportate dalla DAD.
Fuori dall’Agenda Urbana una delle nuove proposte è la banca dei dispositivi. Molto spesso una famiglia numerosa non dispone di un computer per ogni componente del nucleo e la scuola non riesce a fornire il materiale necessario, si chiede allora al cittadino che possiede due dispositivi se vuole donare quello più vecchio a chi ne ha l’esigenza. L’idea nasce con la forte speranza di non ledere il diritto allo studio.
Il parco agricolo di Acli
Oltre alle premure per la famiglia, le Acli si occupano di integrazione e inclusione, cucendo insieme questi due filoni con quello dell’agricoltura sociale. Hanno preso in gestione un parco agricolo non solo per offrire lavoro ma anche per dare formazione e opportunità attraverso tirocini o prestazioni occasionali. Questo progetto vede fra i protagonisti giovani migranti presenti nel nostro territorio e ragazzi fragili con disabilità. Loro collaborano fianco a fianco perché la scommessa delle Acli è superare quello che solitamente la società divide. Avere un terreno e farci laboratori per ragazzi con disabilità vuol dire comunque farli stare solo fra di loro, tenerli separati dagli altri, invece, in questo parco solidale urbano i ragazzi migranti lavorano con i ragazzi con disabilità. Sono presenti attività educative con le scuole e in questi orti qualsiasi cittadino può venire e comprare i prodotti biologici.
Il parco nasce anche con l’idea di dare lavoro ai disoccupati, aiutare padri di famiglia che a 50 anni hanno perso il lavoro. La retribuzione non prevede uno stipendio pieno ma sentirsi occupati non è di poco conto.
Dunque questo dell’agricoltura è un percorso a cerchi concentrici, che si cerca di ampliare. Difatti le Acli lavorano anche con la facoltà di agraria e di scienza della formazione dell’Università degli studi di Perugia.
Oggi qualsiasi attività non può più ignorare il tema dell’ambiente, nasce infatti nella giornata internazionale della terra la campagna, che porta nel nome un simpatico gioco di parole, Piantala con la plastica. Questo progetto vede come protagonista il cittadino che invece di portare il suo sacchetto di plastica all’isola ecologica, oppure buttarlo nel cassonetto sotto casa, lo porta alle Acli che poi la consegneranno alla Gesenu. Il cittadino al posto della plastica riceve una pianta. Il presupposto di questa iniziativa è ricevere, in cambio di qualcosa da buttare, qualcosa che richiede cura e amore.