Appesi a un filo rosso
Un nuovo giornale d’arte. A Perugia. «Emergenze» dice di somigliarci. Uno dei suoi fondatori ci spiega perchéA tal proposito, con particolare entusiasmo accolgo l’invito di David e della redazione di «Luoghi Comuni» a scrivere sul loro giornale. La nostra prima chiacchierata è stata breve non per mancanza di interesse, al contrario perché ci è servito poco a capire come fossimo animati dalla stessa reciproca curiosità. I prodotti editoriali costruiti sul territorio perugino sono talmente pochi che l’unico nostro obiettivo deve essere moltiplicarli, fortificarli, invadere l’uno il campo dell’altro. Bisogna riuscire a trasmettere questa mentalità a un tessuto culturale che solo recentemente sta manifestando qualche segnale di risveglio nella riapertura dei cinema del centro, di locali che fanno musica dal vivo, nella circolazione di realtà culturali come le nostre. C’è ancora tantissimo da fare. L’ho detto più volte e continuerò a ripeterlo finché ne avrò modo: non combattiamo “guerre fra poveri”. Uniamoci per ottenere una distribuzione più razionale delle risorse economiche disposte per la cultura, uniamoci per ottenere una gestione più oculata degli spazi, per pretendere una maggiore attenzione verso il territorio, le realtà dal basso, il lavoro nei borghi, tutto ciò che noi chiamiamo «Emergenze», voi «Luoghi Comuni», ma di fatto altro non è che la voglia di recuperare un rapporto intimo col proprio territorio.
Testo di Antonio Brizioli
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