Altre letture
I libri sono un diritto di tutti. Anche dei bambini con diverse abilitàI libri fanno bene. A tutte le età. Perché i libri sono scrigni di storie, e perché sono belli. Belli da vedere e belli da tenere in mano. Ai bambini i libri piacciono per tutti questi motivi: basta abituarli. Per un bambino un libro può essere un giocattolo come gli altri. D’altronde è un oggetto colorato, divertente, interattivo. È un gioco. Un gioco che nel tempo darà molti frutti. A cinque anni, a tre anni, a un anno, a sei mesi, i bambini sono già pronti per cominciare ad avere a che fare coi libri. Il progetto ministeriale In Vitro, a cui la Regione Umbria ha aderito con convinzione fin dalla sua nascita, si basa su questa certezza, e nel tempo ha sviluppato tutta una serie di iniziative mirate alla diffusione della lettura ad alta voce ai bambini in età prescolare. In questa scia rientra anche il ciclo di seminari e laboratori previsto nella seconda metà di maggio a Perugia, intitolato Anch’io leggo! Il punto esclamativo è importante: sta a significare che la lettura deve essere un diritto per tutti, anche per coloro che devono confrontarsi ogni giorno con le proprie disabilità.
Libri tattili, in-book, lingua dei segni. Esistono molti modi per superare certe barriere. Se ne parlerà innanzitutto in un seminario che avrà luogo il 16 maggio (dalle 9 alle 13) alla Sala Sant’Anna di viale Roma, e al quale parteciperanno la logopedista Lisa Boccacci, la tiflopedagogista Francesca Piccardi e Alessio Di Rienzo della cooperativa Il treno. Poi due laboratori. Il 22 maggio (dalle 16 alle 18), alla biblioteca Biblionet di Ponte San Giovanni, le logopediste Laura Carloni e Lucia Mancini discuteranno di in-book, ovvero libri su misura realizzati per bambini con particolari disabilità, quelli che da un’esperienza di lettura ad alta voce potrebbero trarre i maggiori benefici in termini di capacità comunicative. Si tratta di partire da libri illustrati già esistenti e modificarli per renderli accessibili o creare libri completamente nuovi, pensati per un dato bambino. Il testo va adattato ai bisogni specifici individuali, va tradotto in simboli che vadano a comporre una vera e propria seconda lingua visiva che affianca quella uditiva.
Il secondo laboratorio si svolgerà il 29 maggio (sempre dalle 16 alle 18) alla biblioteca Sandro Penna di San Sisto, sarà tenuto dalla educatrice tiflodidattica Serena Bruno e avrà per oggetto la costruzione di libri tattili. Libri pensati originariamente per le esigenze di bambini con diverse abilità, ma che in realtà sono libri per tutti, amati da tutti: il contatto fisico con le forme a rilievo di svariati materiali che riempiono le pagine è un formidabile amplificatore di comunicazione.
La Comunicazione alternativa aumentativa (CAA) permette di costruire sistemi flessibili su misura per ogni persona, e di facilitare – a chiunque – il contatto con gli altri. Aiutando a prevenire impoverimenti comunicativi e cognitivi, e la comparsa di disturbi comportamentali altrimenti molto diffusi come forma di richiesta di attenzione. Ognuno di noi ha un proprio linguaggio specifico, e in situazioni particolari – ad esempio in terapia intensiva, in pronto soccorso, come primo approccio con la lingua locale da parte di persone straniere – la CAA può dare un grande contributo. Anche di questo si discuterà sabato 16 maggio. Intanto, se potete, regalate un libro al vostro bambino, e leggeteglielo ogni volta che se ne presenti l’occasione. Si divertirà. E tra qualche tempo, vedrete, vi ringrazierà.
Testo di Giovanni Dozzini