L’associazione Eventi Castiglione del Lago dà vita all’albero di Natale galleggiante più grande del mondo. Tradizione, sostenibilità e volontari che si impegnano per valorizzare il territorio
Gli elfi de Il Silmarillion, libro di J. R. R. Tolkien, che racconta le ere precedenti al più celebre Signore degli anelli, vivevano sotto il solo chiarore delle stelle. Erano laboriosi, creavano la bellezza e infine plasmarono la luce. Di notte pochi scintillii riflessi illuminano le acque del Lago Trasimeno, infatti degli uomini solerti hanno scelto, e non senza fatica, di portare la luce sul manto dell’acqua. Si riuniscono tre o quattro sere a settimana in un capannone fra i campi di Castiglione del Lago, dopo cena, con l’arrivo delle tenebre. Qui ispezionano 2.450 lampadine e 7mila metri di cavi che andranno posizionati su dei pali, immersi nel lago, e che daranno vita all’albero di Natale sull’acqua più grande del mondo.
Sono i volontari, circa cento nei periodi più impegnativi, dell’associazione Eventi Castiglione del Lago, nata nel 2017 dalle ceneri di una Pro Loco. Tutti autoctoni e con la voglia di fare qualcosa per la loro terra. “In un tempo in cui lo spopolamento di aree come le nostre regna sovrano noi abbiamo deciso di rimanere qui, in una piccola realtà, perché per noi il lago è importante e non passa giorno senza che ognuno di noi lo veda. Il territorio ci ha dato tanto e l’amore che abbiamo per questo paese ci spinge a fare quello che facciamo”, racconta Marco Cecchetti, il presidente dell’associazione che insieme all’evento che vede protagonista l’installazione natalizia Luci sul Trasimeno si occupa di un altra grande celebrazione, la Festa del tulipano. Il grande hangar, che fa da quartiere base, il lunedì alle 21 inizia già a riempirsi, c’è il presidente, la vicepresidente Laura Parbuono, il vicepresidente Alessandro Moretti insieme a suo figlio Mattia, c’è Paolo Cecchetti il tutto fare e tanti altri volontari. Qualcuno taglia, qualcuno cerca attrezzi da lavoro, qualcuno organizza e c’è chi usa la colla a caldo. Nonostante il freddo di novembre un grillo, nascosto fra i carri della vecchia edizione della Festa del tulipano costruiti con materiali di riciclo, canta a più non posso, un forte rumore che si unisce all’allegro chiacchiericcio.
L’idea dell’inusuale albero di Natale sul lago è nata nel 2019, ma dal pensiero all’azione c’era il quesito di come farlo stare in acqua: “La profondità del lago era al massimo di cinque o sei metri, oggi molto meno”, specifica Cecchetti. Quando l’associazione venne invitata a Venezia in occasione del Festival del Cinema per presentare il progetto, ecco che la soluzione era davanti ai loro occhi, stava in quella città galleggiante, e dunque era necessario creare una struttura che sorreggesse l’installazione. L’albero oggi è sostenuto da 150 pali di castagno, un legno che può stare in acqua senza rovinarsi, e ogni anno attraverso dei radar vengono posizionati sempre nello stesso punto. Poi un altro problema, quello della prospettiva, da ogni punto di vista l’occhio non doveva vedere un siluro o strane forme, l’occhio doveva poter osservare il simbolo per eccellenza del Natale. Fortunatamente nel gruppo ci sono tante professioni messe a servizio degli eventi, ognuno ha la sua e tutti portano il loro contributo. L’architetto Mirko Ceccarelli, oggi nel consiglio dell’organizzazione, ha iniziato a pensare al gioco della prospettiva e, dopo aver ridisegnato l’albero moltissime volte, è riuscito a vincere su tutte le angolazioni.
Il primo anno è stato un salto nel buio, un’avventura che avrebbe potuto riservare molte sorprese. La sera prima dell’accensione ufficiale i volontari hanno attivato le luci per un ultimo controllo, tra l’emozione e la tensione. “Non avevamo la consapevolezza di cosa ci aspettasse – racconta il vicepresidente Alessandro Moretti – e l’incognita principale era il tempo. È stata però una scommessa vinta”. Quella notte, a sentire Cecchetti, è rimasta incisa nei ricordi di tutti: “Oggi il processo è collaudato e siamo più tranquilli, ma allora è stato difficile. Ci sono voluti coraggio, un pizzico di follia e anche fortuna”.
Quella scommessa è culminata in un momento memorabile, il sindaco di Castiglione del Lago, Matteo Burico, ha consegnato a Papa Francesco la fotografia dell’albero illuminato, un gesto simbolico che ha sigillato l’importanza dell’evento per la comunità e il territorio. Grazie al sostegno dell’amministrazione comunale e alla collaborazione di realtà come il Gal Trasimeno-Orvietano, Sviluppumbria, Confcommercio Trasimeno, l’associazione I Borghi più belli d’Italia e il Comune di Cortona, l’evento si è affermato come una grande attrazione. Anche la sinergia con il Comune di Cortona ha permesso di promuovere unitariamente gli eventi del periodo natalizio. Con la prima edizione di Luci sul Trasimeno, il Natale in Umbria ha cambiato volto. “Qui il concetto di Natale non era così radicato – rimarca Cecchetti – ma con questo evento abbiamo acceso l’interesse per la festività, sfruttandola anche per destagionalizzare il turismo estivo”. Attorno all’albero sono nati una serie di eventi collaterali come la Casa di Babbo Natale e il presepe monumentale, e addobbi spettacolari, che trasformano Castiglione del Lago in un vero e proprio villaggio natalizio. Tutti questi addobbi sono però sono ancora nel grande capannone e sotto il canto del grillo parlante aspettano di prendere vita.
Quest’anno l’albero lo si potrà osservare da sabato 7 dicembre e fino al 6 gennaio, insieme a un percorso che culmina al belvedere della Rocca del Leone, e che vede anche l’aggiunta di spettacoli luminosi come il Wonder Show e manifestazioni come Chocolake, dedicata al cioccolato. Non mancano a fare da cornice la pista di pattinaggio, i mercatini e gli artisti di strada, che completano un programma in continua evoluzione. “Stiamo lavorando per lasciare in eredità questi eventi – spiega Cecchetti – Crediamo che debbano essere un ciclo continuo e vogliamo coinvolgere i giovani per tramandare la tradizione. L’investimento per queste feste è significativo e puntiamo a coinvolgere aziende locali e giovani più dinamici e innovativi, che nel tempo sono cresciuti insieme a noi”.
E mentre l’installazione cresce e si prepara a illuminare il lago, l’associazione guarda al futuro con attenzione al territorio e alla sostenibilità. Le sfide legate al Lago Trasimeno, segnato da un abbassamento preoccupante delle acque, sono molteplici. La scarsità di piogge, le alte temperature e la siccità hanno danneggiato gravemente l’ecosistema, con la moria di pesci e la perdita di biodiversità. “Conosciamo bene la situazione, la viviamo ogni giorno – dice Cecchetti – e speriamo che l’impegno per la salvaguardia del lago cresca sempre di più. La natura ci insegna che quando ti toglie qualcosa, non te lo restituisce facilmente”. Luci sul Trasimeno, però, è anche un grande progetto di sostenibilità. Dal 2019, per ogni lampadina installata, viene piantato un albero nell’area dell’ex aeroporto, e l’energia utilizzata per l’installazione proviene al 100% da fonti rinnovabili. Insomma, viva il Natale, ma prima di tutto viva il Lago Trasimeno.