“L’estate sta finendo e un anno se ne va,” cantavano i Righeira qualche decennio fa. Eppure, via Birago sembra non volerne sapere nulla della fine dell’estate. Nonostante il tempo incerto di questi giorni, tanti cittadini, dai più grandi ai più piccoli, sono scesi in piazza questo fine settimana grazie alle molteplici attività organizzate dalle feste di quartiere di Perugia & Friends, nell’ambito del più ampio progetto di Perugia Open District. Promosso ed elaborato dall’assessorato al Marketing territoriale, sviluppo economico e partecipazione attiva, il progetto vede il territorio comunale diviso in tre macroaree: centro storico, città compatta e aree rurali.
Come ci spiega l’assessore Gabriele Giottoli, “l’obiettivo è permettere alla cittadinanza di riappropriarsi di luoghi e spazi pubblici favorendo occasioni di aggregazione sociale e culturale e il consolidarsi dei legami tra le persone”. Se nel centro storico e nelle aree rurali il tema partecipativo e di comunità è, infatti, già abbastanza forte, nella città compatta per vari motivi soprattutto strutturali (quartieri molto ampi, grandi edifici, quartieri dormitori in cui l’attività lavorativa in alcuni casi non è strettamente legata alla presenza territoriale) questo è ancora poco visibile. L’assessorato ha perciò pensato di organizzare feste di quartiere che prevedessero programmi non calati dall’alto, ma promossi dagli stessi cittadini e associazioni, con il Comune nel ruolo di “gestore e facilitatore”, a supportare logisticamente ed economicamente l’organizzazione degli eventi.
Il risultato di questa stretta collaborazione tra Comune, associazioni e cittadini ha permesso di organizzare sei feste per sei quartieri di Perugia, ciascuna articolata su tre giornate all’insegna di incontri, cibo, mostre, animazione, cinema e musica. Tutte unite dal tema dell’aggregazione sociale, ma ognuna diversa dalle altre. A inaugurare il programma è stato il quartiere di Madonna Alta il primo luglio, poi via dei Filosofi-Sant’Anna, Montegrillo-Ponte D’Oddi, Elce, Ferro di Cavallo e infine via Birago. “Il risultato di queste feste è che i cittadini si sono sentiti davvero coinvolti. Non succede spesso che sia il Comune a bussare alla loro porta, solitamente accade l’esatto contrario”.
Ma come nasce l’idea? L’iniziativa prende spunto da una prima edizione di tre anni fa in via Birago, quando Giottoli, non ancora assessore, insieme ad altri amici della zona e ai pochi commercianti rimasti decidono di organizzare una festa. La situazione a quel tempo era abbastanza complessa. Poche attività economiche, molto spaccio, poche persone per strada. La risposta, tuttavia, è stata sorprendentemente alta, e da lì pian piano è emersa una nuova vitalità sul piano economico e dell’associazionismo locale, la nascita di C.A.P. 06124 in primis, lo scorso anno quella di Popup, ma anche la riapertura di un supermercato rimasto chiuso da molto tempo. E così nasce l’idea di esportare quanto fatto in via Birago e provare a organizzare eventi simili nei vari quartieri, tutti uniti dal tema dell’aggregazione sociale. Nonostante gli investimenti economici ridotti, la qualità dei contenuti ha ottenuto un ottimo feedback da parte dei cittadini, che hanno partecipato con entusiasmo alle iniziative proposte.
La scelta dei quartieri non è stata casuale. “A livello organizzativo risultava quasi impossibile riuscire a inserirli tutti in un’unica edizione – spiega l’assessore – Inoltre, in molti dei quartieri l’azione partecipativa è già avviata da tempo, con eventi e iniziative organizzate dalle varie associazioni della zona; un caso tra tutti è Santa Lucia, dove c’è una forte organizzazione da ormai diversi anni. Non volevamo perciò che il Comune imponesse cose dall’alto quando c’erano già
eventi in programma. Se non c’è una forte necessità o la priorità è più bassa lasciamo che sia lo stesso quartiere a portare avanti le iniziative. Nostro obiettivo è che diventi un appuntamento fisso e sempre più partecipato”, continua Giottoli.
Non solo attivare e ottimizzare processi partecipativi virtuosi, ma anche progettare interventi di rigenerazione urbana. Ne è un esempio il murales sulla parete esterna del Conad Montegrillo realizzato dal collettivo artistico FU.BO Club e raffigurante il ritratto di Enrico De Nicola, scelta che deriva dall’omonima via che attraversa il quartiere. Inizialmente i murales proposti erano cinque, ma per il momento, per motivi economici, ne è stato realizzato soltanto uno, con la speranza di dare continuità nelle prossime edizioni e lasciare qualcosa in ogni quartiere, recuperando spazi e lasciando che i quartieri si contaminino tra loro.
Il tema della rigenerazione urbana è stato inoltre affrontato venerdì 16 settembre con l’incontro aperto sulla riprogettazione di piazza Birago e la restituzione e condivisione dei risultati del laboratorio di comunità sui beni comuni: fontana e ascensore rosso della piazza, a cura di C.A.P. 06124, all’interno dell’intervento Tre di Agenda Urbana. Tra le soluzioni più votate dai residenti troviamo fontana di fiori e piante con seduta circolare, distributore di acqua al posto dell’ascensore rosso e pergolato ai lati della piazza. Entro ottobre è in programma l’incontro con il Comune per dare concretezza alle varie proposte.
Insomma, una ricca estate perugina che ha dato i suoi frutti.
Articolo di Eleonora Proietti Costa