Il circolo perugino è il punto di riferimento della comunità Lgbti umbra
Sono le 15 di un uggioso pomeriggio di metà novembre. Piove e sono a piedi. Il navigatore mi segnala che sono arrivata, tappa da Omphalos Lgbti Life Perugia.
A darmi il benvenuto è un signore un po’ goffo sulla sessantina. Mario, questo è il suo nome, preferisce non farsi fotografare. Mi spiegano successivamente gli altri ragazzi che è un po’ il tuttofare dell’associazione, è in Omphalos da tre anni e ha scelto di partecipare al gruppo Over, nato come gruppo di mutuo aiuto che affronta e tenta di arginare le problematiche relative alla terza età delle persone Lgbti (lesbica, gay, bisessuale, trans* e intersex).
Mi raccontano dell’associazione Lucia, Chiara, Anna e Michelangelo, volontari del servizio civile, e Luca Ciaccarini, in Omphalos da otto anni e componente del consiglio direttivo, nonché uno dei referenti del Gruppo T*, quello che più da vicino si occupa delle tematiche di genere. La storia di Omphalos parte da lontano, esattamente in una giornata di fine estate del 1992, quando in un piccolo appartamento nella periferia di Perugia nasce il circolo Solidarietà totale. Di lì a poco il circolo approderà nella storica sede in Via Fratti fino al 2010/2011 per poi spostarsi nella sede attuale, in via della Pallotta 42. Ventinove anni di storia di cui è possibile leggere le varie tappe nel libro Rivoluzione arcobaleno. Il movimento LGBT a Perugia dalle Origini a Omphalos a cura di Antonio Fabrizio e Riccardo Strappaghetti.
Punto di riferimento per la comunità Lgbti (lesbica, gay, bisessuale, trans* e intersex) dell’Umbria, Omphalos ha come mission principale quella di garantire alle persone appartenenti alla comunità la stessa possibilità di accesso alla felicità, per una società laica, democratica e rispettosa dei diritti umani. I ragazzi mi raccontano che il cuore pulsante sono i suoi gruppi e le sue attività: dal gruppo LezGo! dedicato alle donne lesbiche, bisessuali e trans* al gruppo Omphalos Voices, il primo coro arcobaleno dell’Umbria, passando per i gruppi sportivi e per quello Sord*, nato nel 2012 su richiesta di una socia e attivista, Clarissa Bartolini. E ancora un gruppo Spazio Confronto e un gruppo Cultura, quest’ultimo nato per promuovere la storia e la cultura Lgbti in tutte le sue forme, passando per il gruppo scuola. In questi spazi ogni volontario e attivista dell’associazione può confrontarsi, imparare, ideare eventi o semplicemente mettere a disposizione il proprio tempo per gli ideali comuni del movimento. Il gruppo a cui maggiormente ci si avvicina all’associazione è il Gruppo Omphalos Giovani, aperto per giovani Lgbti+ dai 16 ai 26 anni, e che ha l’intento di diffondere e promulgare l’informazione sulla situazione dei giovani Lgbti in Italia.
Sensibilizzare sulle malattie sessualmente trasmissibili è invece obiettivo del Gruppo Salute, grazie anche al servizio Peg Checkpoint, punto test gestito da Omphalos in collaborazione con il reparto Malattie Infettive dell’ospedale Santa Maria della Misericordia, attraverso cui è possibile controllare il proprio status sierologico per le infezioni da Hiv e sifilide gratuitamente e in pieno anonimato.
Mentre girovago tra le stanze per scattare qualche foto mi imbatto in una lavagna con attaccati alcuni post-it. Sopra, a mo’ di titolo, leggo “Gruppo Omphalos migranti”. Luca mi racconta che il gruppo nasce nel 2014 come sportello legale che offrisse supporto alle procedure di richiesta di protezione internazionale per le persone migranti Lgbti, poi con il tempo è diventato anche altro: un luogo in cui conoscere altre persone con le stesse difficoltà, interessi e passioni, un’occasione di incontro da cui partire per integrarsi nel tessuto locale.
Accanto a questo servizio, l’associazione offre dal 2001 un centro di ascolto che si avvale di varie figure professionali (psichiatra, psicoterapeuta, psicologa esperta in disturbi della sessualità), che danno così un appoggio importante nel percorso di coming-out, accettazione, autostima e nel miglioramento della capacità di relazione nel mondo professionale e affettivo. Ma il centro di ascolto è anche a disposizione di tutti coloro che sentano il bisogno di confrontarsi, siano essi familiari, parenti o amici di omosessuali che vivono una situazione di disagio. Lo Sportello Legale si occupa invece di consulenza legale, discriminazioni e consulenza nelle materie legate ai diritti delle persone Lgbt (omofobia, nuove famiglie, diritto d’asilo, ecc.), grazie a un team di avvocati a disposizione per fornire una reale tutela contro fatti discriminatori connessi in particolare all’orientamento sessuale e all’identità di genere.
Il filo rosso che lega tutti i gruppi è che si tratta di ambienti sicuri, in cui chiunque può esprimersi senza paura di essere giudicato. Se per molti, infatti, è motivo di dibattito da anni, tanti altri si ostinano ancora a credere che l’omofobia non esiste, che non esiste nelle scuole, nei luoghi di lavoro. In poche parole, si tratterebbe semplicemente di uno spettro inventato. Piuttosto, il fenomeno del bullismo a sfondo omofobico è largamente diffuso nelle scuole del nostro Paese, e anche da noi il problema non è da sottovalutare, come dimostra un’indagine del 2020 sul bullismo nelle scuole secondarie dell’Umbria diretta da Federico Batini, docente del dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dell’Università di Perugia, frutto di un accordo di collaborazione tra Regione, ateneo, Ufficio scolastico regionale, Garante dell’Infanzia e Omphalos. Dalla ricerca emerge che “circa 2 studenti su 10 vengono offesi, presi in giro per il loro orientamento sessuale (reale o presunto) o per come esprimono la propria femminilità o mascolinità. […] Tra i commenti discriminatori, quelli omofobi sono i più frequenti, seguiti dai commenti sessisti”. Eppure, come mi fa notare Stefano Bucaioni, presidente dell’associazione, “Perugia storicamente è sempre stata una città aperta, inclusiva, propensa al dialogo, grazie anche alla sua tradizione di città studentesca. Non a caso uno dei primi registri delle coppie di fatto è avvenuto proprio qui circa vent’anni fa. Tuttavia, a livello istituzionale, con il cambio della giunta, tutte le tematiche in questione sono state un po’ escluse dalla programmazione. È evidente che per ottenere un dibattito più consapevole non si può che partire da un’educazione culturale all’inclusione e alla differenza”.
In un passo del libro Cose spiegate bene. Questioni di un certo genere, pubblicazione de Il Post in collaborazione con Iperborea S.r.l, trovo interessante un pensiero di Federico Faloppa riguardo ai privilegi assimilabili a una coperta nient’affatto corta: “Allargare la base di coloro che ne godono non corrisponde a togliere qualcosa a chi li ha già. Eppure, spesso chi ha dei privilegi non se ne rende conto, quindi non vede cosa ci sia da cambiare”. Nel caso delle questioni di genere e delle derivanti discriminazioni di questi anni, il dibattito stesso ha avuto una straordinaria accelerazione, senza dare però il tempo a molti di noi di aggiornare una conoscenza delle cose e a volte persino un intero bagaglio culturale su questi temi.
E poi ci sono i media e i giornali, dove sempre più spesso si leggono titoli urlati, termini scorretti e a volte falsità scritte per attrarre lettrici e lettori con effetti dannosi sul dibattito pubblico e sulla vita delle persone. Piuttosto, un modo di usare il linguaggio per migliorare le cose è sfruttare al meglio la sua efficacia naturale, e cioè quella di comunicare, di farsi capire e di capire usando i termini più condivisi e compresi, e giungendo a un cambiamento linguistico attraverso un cambiamento culturale piuttosto che viceversa. Non abbiate paura di chiedere. Non abbiate timore di rispondere. Mettiamoci in ascolto.
Gruppi Omphalos
Gruppo Giovani: è uno spazio sicuro destinato a ragazzi under 28 che vogliono avvicinarsi all’associazione per fare attivismo e per confrontarsi tra pari sui temi del mondo Lgbti.
Gruppo Donne LezGo!: è dedicato alle donne lesbiche, bisessuali e trans* dell’associazione. Organizza incontri, eventi e riflessioni su cultura e sessualità, filmografia, letteratura e politica al femminile, lesbismo e transfemminismo.
Gruppo Trans*: è il gruppo che più da vicino si occupa delle tematiche di genere, ed è a disposizione di tutte le persone trans, non binary, intersex o questioning.
Gruppo Coro: fondato nel 2015, è il primo coro arcobaleno dell’Umbria. Organizza eventi di sensibilizzazione, concerti e rassegne corali con lo scopo di promuovere, tramite la musica e il canto, le battaglie del movimento Lgbti.
Gruppo Sord*: nato nel 2012 su richiesta di una socia e attivista, Clarissa Bartolini, è il gruppo dedicato alle persone non-udenti, il quale organizza laboratori artistici e un corso di Lingua Italiana dei Segni (Lis).
Gruppo Sport: è l’insieme dei gruppi sportivi dell’associazione, squadra di volley, gruppo nuoto e squadra di calcio a cinque. Persegue l’obiettivo di garantire un accesso alla sportività libera e priva di pregiudizi e discriminazioni.
Gruppo Spazio Confronto: è l’incontro periodico dedicato a tutti i soci di Omphalos. Un’occasione per partecipare e restare sempre aggiornati sulle attività dell’associazione.
Gruppo Salute: si occupa della sensibilizzazione e della prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili, nonché del contrasto alla discriminazione delle persone che vivono con HIV.
Gruppo Migranti: rappresenta un’opportunità di integrazione nel tessuto sociale locale e nella comunità Lgbt+ umbra per ragazzi provenienti da diversi paesi del mondo.
Gruppo Cultura: nasce per promuovere la storia e la cultura Lgbti in tutte le sue forme tramite l’organizzazione di conferenze, cineforum, rassegne teatrali, campagne e iniziative di divulgazione.
Gruppo Scuola: Collabora con le principali realtà legate al mondo della scuola con l’obiettivo di contrastare il fenomeno del bullismo omo-lesbo-bi-transfobico. Organizza laboratori ed eventi formativi destinati a studenti e docenti.
Gruppo Over: Nasce come un gruppo di mutuo aiuto nella casa Omphalos che affronta e tenta di arginare le problematiche relative alla terza età delle persone Lgbti.
Articolo di Eleonora Proietti Costa
Foto di Eleonora Proietti Costa e Riccardo Barbetta