Un festival organizzato da Anfnu per condividere esperienze e idee
Il programma del Festival della Famiglia, iniziativa promossa dall’Associazione Nazionale Famiglie Numerose Umbria (Anfnu) insieme a partner quali il Comune di Perugia e le Acli, si è articolato in tre giornate, durante il fine settimana del 17-19 settembre.
Gli eventi, cuciti intorno a diverse sfaccettature del macro-tema del nucleo famigliare, hanno coinvolto non solo le famiglie, ma anche l’ambiente imprenditoriale. È il caso del workshop svoltosi presso la Sala di S. Anna venerdì 17, intitolato “Strategie e vantaggi per le aziende nella armonizzazione dei tempi di vita familiare con i tempi di lavoro”, il quale ha toccato le tematiche del lavoro e del welfare. Alla tavola rotonda hanno partecipato professionisti e esperti, tra cui: Rosita Garzi, sociologa dei processi economici e del lavoro, che ha tenuto un convegno sulla famiglia come potenziatore di competenze manageriali; Andrea Cruciani, team manager dell’azienda Teamdev, impresa che ha proposto buone pratiche da adottare nei confronti di impiegati-genitori; Claudio Tinarelli, ceo di Infolog Perugia, agenzia di formazione che sta mettendo a disposizione una piattaforma, fruibile gratuitamente, tramite cui ottenere la certificazione di alcune soft-skills.
“Riteniamo importante che il mondo del lavoro acquisisca una consapevolezza rispetto alle competenze che si apprendono in famiglia, che sono a nostro parere trasferibili in ogni contesto – ha commentato Elisabetta Mazzeschi, segretaria del progetto Città Famiglia – Per esempio, la risoluzione di conflitti è il pane quotidiano di un genitore, ed è un’abilità pienamente sfruttabile in ambito lavorativo!”. Vincenzo Aquino, coordinatore di Anfnu, ha aggiunto: “Oggi si percepisce la figura del genitore in modo svilito, facendola coincidere con quella di una persona stressata e piena di problemi. Questo ruolo invece necessita di essere valorizzato come una potenziale risorsa per le aziende.
Il 18 settembre ha invece avuto luogo nei chiostri del complesso di San Pietro la settima edizione della manifestazione ‘Professione mamma e papà’, con stand gestiti dai genitori stessi, animati dal desiderio di condividere passioni, conoscenze e talenti specifici. “Ci tengo a sottolineare come in quest’edizione per la prima volta ‘Professione mamma’ abbia visto l’affiancamento dei papà”, ha spiegato Sarah Aquino, coordinatrice di Anfnu. “Abbiamo portato i genitori in fiera attraverso una ricognizione delle loro competenze, di modo che queste possano servire alle altre famiglie come spunto per trascorrere il proprio tempo libero, in solitaria o in famiglia, in modo creativo o utile. L’affluenza è stata incredibile, e grazie al censimento dei green pass dei partecipanti abbiamo potuto contare la presenza di circa un centinaio bambini. Era evidente che si sentiva il bisogno di una manifestazione simile”.
Le insegne degli stand che si susseguivano nel perimetro del chiostro recitavano le denominazioni più diverse, da quella di ‘papà-musicista’ a quella di ‘mamma-commercialista’, fino ad arrivare ai banchi informativi dell’agenzia interinale Gi Group. Quest’ultima agenzia ha offerto durante la giornata i propri servizi, come l’illustrazione dei nuovi settori lavorativi emergenti, la simulazione di colloqui, la compilazione cv o la divulgazione dei bandi disponibili, tra cui quelli orientati al reclutamento di donne disoccupate e over 40, un target sensibile che spesso include madri alla ricerca di lavoro, categoria spesso ignorata dalle aziende. Tra un ballo di papà-breakdance e un laboratorio di mamma-arte, nella giornata sono state condivise le esperienze di Co.Me.Te., ente composto da un gruppo interdisciplinare che offre ai cittadini attività di consulenza, mediazione e terapia per la cura dell’infanzia e della genitorialità, o delle mamme-comunicazione-aumentativa. In quest’ultimo banchetto, una vera e propria esplosione di varietà cromatiche e materiche, Catia Santioni e Silvia Spitoni hanno esposto le proprie creazioni, libri di favole, calendari, orologi tattili in carta, plastica e velcro; soltanto una piccola parte del materiale di stampo visuale che le due hanno prodotto per i loro figli con bisogni educativi speciali. Catia ha raccontato: “Io non sapevo nulla di comunicazione aumentativa e alternativa. Ho imparato tutto grazie a mio figlio, ma ci sono voluti moltissima tenacia e soprattutto il desiderio di capire come aiutarlo a crescere nel modo migliore. Sono felice di essere qui per condividere questo con altri genitori che hanno la mia stessa esigenza, quella di supportare il proprio figlio in ogni modo possibile, divertendosi!”.
Il pomeriggio di domenica, il Parco Chico Mendez ha infine ospitato l’evento conclusivo del festival, organizzato da Auriga e frutto di un lavoro sinergico con i rappresentanti del territorio: associazioni, negozianti e cittadini. A descrivere questo processo è stata Benedetta Aquino, educatrice di Auriga: “Tramite un brainstorming avuto durante due tavoli di coordinamento territoriale, abbiamo individuato i soggetti che ci avrebbero sostenuto in questa iniziativa. Sono stati felici di dare una mano gli scout del quartiere, la Tianlong Kung Fu Association e il Centro Servizi Giovani, ognuno dei quali ha fornito un contributo particolare”. Nonostante il tempo incerto, a aderire sono stati una quarantina tra bambini e accompagnatori, che si sono cimentati nelle varie attività proposte, apprendendo mosse di arti marziali, costruendo braccialetti o percorrendo percorsi ad ostacoli allestiti nel parco. Il nucleo familiare, un’entità varia, indipendente dai componenti e dal loro legame interno, è un bene comune quando è improntato alla condivisione.