Inizia l’estate e partono le azioni sociali di Agenda Urbana
Nel giorno del solstizio d’estate, in una Perugia umida e onirica, sono stati presentate le azioni sociali dell’Agenda Urbana. Non un’agenda di carta con numeri e mesi, ma un taccuino dove le pagine sono quartieri che vogliono essere riempiti. E per una presentazione del genere non poteva esserci luogo migliore della Sala dei Notari. È lì che Edi Cicchi, assessore con delega a Politiche sociali, famiglia, diritto alla casa, pari opportunità e servizi civici del Comune di Perugia, ha condotto la conferenza stampa che ha illustrato il progetto Community Lab: le azioni sociali di Agenda Urbana. Le azioni, volte alla rigenerazione dell’educativa territoriale, all’innovazione sociale e a una più incisiva politica della famiglia, si svolgeranno in diverse periferie della città e sono incominciate proprio nel primo giorno della bella stagione.
I rappresentanti delle associazioni protagoniste hanno raccontato con minuzia le macro azioni all’interno del grande progetto. Sono intervenuti Gianluca Mannucci in rappresentanza di Borgorete, il presidente delle Acli Alessandro Moretti e per il Consorzio Auriga il presidente Gianfranco Piombaroli e Gabriele Biccini. Fin quando ha potuto, anche il sindaco di Perugia Andrea Romizi ha presenziato all’evento, si è seduto e ha letto il nostro giornale, che rientra nelle attività dell’Agenda Urbana. Noi della redazione, lo confessiamo, l’abbiamo osservato attentamente, con curiosità, e non abbiamo potuto fare a meno di chiederci se il nostro lavoro gli è piaciuto.
Il Lotto 1: l’educativa territoriale del consorzio Auriga
Il Consorzio Auriga, a cui fa capo il Lotto 1 delle azioni sociali di Agenda Urbana dedicato all’educativa territoriale, nel pomeriggio di lunedì 21 giugno ha organizzato tre attività rivolte ai bambini a Ponte della Pietra, al parco Chico Mendez e al parchetto di via Birago. Soprattutto al Chico Mendez e in via Birago c’è stata buona partecipazione. Sotto l’ombra degli alberi e sotto gli occhi dei genitori i bambini hanno disegnato, giocato insieme agli educatori e ascoltato le storie raccontate dagli attori coinvolti. Trascorrere una fetta di pomeriggio in compagnia di Peter Pan grazie alla voce di Caterina Martino, per dire, non è affatto male.
Il Lotto 2: Acli e le famiglie.
Alcune famiglie, con piccoli di tutte le età, si sono poi incontrate al Parco Vittime delle Foibe per partecipare alla festa delle Acli e dell’Associazione Famiglie Numerose. Gli hula hoop sparsi sul prato, i fazzoletti colorati per istigare alla corsa, le caselle di una campana, tracciate col gesso sul cemento; le urla gioiose dei bambini e le chiacchiere degli adulti. Questi gli ingredienti della festa organizzata nel giardino pubblico di Madonna Alta. Diversi stand punteggiavano una piccola sezione del parco, e a turno i vari esponenti delle associazioni hanno raccontato ai presenti quali saranno i servizi predisposti per le famiglie. Tra questi vi sarà un consultorio, uno spazio importante di ascolto e mediazione per rispondere al bisogno di dialogo e alla necessità di intervento richiesti dai nuclei famigliari più fragili. Alcuni laboratori creativi verranno poi lanciati per attivare un confronto tra chi ha accumulato esperienza nell’universo complesso della genitorialità e chi, invece, si è affacciato da poco alle sue problematiche e ha bisogno di risposte e soluzioni.
Il Lotto 3: la formazione di Labsus sui beni comuni
La giornata si è conclusa col primo appuntamento, svoltosi al cva la Piramide di Madonna Alta, del ciclo di formazione “Partecipare alla cura dei Beni Comuni”, aperto a cittadini, associazioni, gruppi informali e soggetti istituzionali, promosso da Borgorete in collaborazione con Labsus. Un cerchio di sedie per i partecipanti in presenza e un collegamento su zoom per chi segue a distanza: 18 in totale, in rappresentanza di diverse realtà perugine.
Alessandra Valastro, docente di istituzioni di diritto pubblico al dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, ha ricostruito le tappe fondamentali della partecipazione in Italia e dei suoi strumenti attuativi, fino ai più recenti e sperimentali, accompagnandoci in un lungo e articolato viaggio.
“Gli strumenti partecipativi sono potentissimi strumenti di ascolto delle comunità territoriali – ha detto –. Strumenti per mettere in connessione gli interlocutori, per cogliere i bisogni reali delle comunità, per co-costruire pratiche, mettere in relazione persone, esperienze, saperi. In un’ottica di co-responsabilità. È importante ricostruire la storia della partecipazione per capire meglio che tipo di partecipazione vogliamo”. La prima tranche della formazione di Labsus andrà avanti fino a martedì 29 giugno.