La compagnia della sposa
Quattro Donne, la Torre degli Sciri, il teatro d'appartamento. Nel cuore di Perugia«Sono Emanuela (Filippelli), un’attrice-performer»; «Io sono Caterina (Fiocchetti), e sono anch’io un’attrice»; «Anch’io mi chiamo Caterina (Martino), ma non sono un’attrice, sono un’insegnante di Lettere ed una storica dell’arte»; «Per finire ci sono anch’io – ma solo perché in ordine alfabetico vengo per ultima. Dimenticavo: sono Cecilia (Ventriglia), e sono una danzatrice performer».
Tutte insieme siamo La Compagnia della Sposa, neonata associazione di quattro giovani donne che lavorano nel mondo del teatro e dell’arte. Galeotto, anzi galeotta fu la Sposa, o meglio via della Sposa: infatti tutte e quattro ci siamo trovate ad abitare in questa antica strada, a distanza di appena qualche numero civico l’una dall’altra. Prima vicine di casa, poi siamo diventate amiche e infine abbiamo scoperto di essere quattro professioniste con delle forti affinità umane e artistiche. Da cittadine di Perugia e del nostro quartiere ci siamo poi aperte al fenomeno dell’associazionismo nei borghi e agli accadimenti in città grazie all’associazione Priori.
Poi, un bel giorno, davanti a un tè e a un dolcetto calabro (ci sono due calabresi nella formazione), un altro davanti a un po’ di olive ascolane (c’è anche una marchigiana nella formazione) e un altro ancora davanti a un vinello marscianese (c’è anche una di Marsciano nella formazione), ci siamo chieste quale contributo potevamo e ci sentivamo di dare alla città che ci ospita da anni e che abbiamo scelto per vivere. Abbiamo raccolto pareri, progetti e suggestioni, ci siamo confrontate su progetti e aspirazioni, scoprendo che, pur nelle diverse professionalità e personalità di ciascuna, avevamo un orizzonte assolutamente comune.
Anche noi, come Calvino, pensiamo infatti che «di una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda». E così vorremmo che fosse la nostra città, con una risposta per ogni domanda (e con molte domande!). È nata così l’associazione culturale La Compagnia della Sposa, che si pone come principale obiettivo la creazione di uno spazio urbano reale e ideale che sia una sorta di contenitore per la fruizione e la produzione artistica nelle sue diverse forme. In esso troveranno spazio laboratori di teatro, lettura e fotografia, teatro d’appartamento, produzioni artistiche, racconti animati sulla città e i suoi personaggi, teatro di strada nei luoghi del disagio cittadino e tante altre idee alle quali stiamo lavorando.
Grazie all’indispensabile sostegno dell’associazione Priori e in collaborazione con essa, abbiamo presentato un progetto sperimentale per la Torre degli Sciri, bene di recente restaurato e restituito alla città, proponendo una visita che diventa un viaggio fatto di canti, danze, evocazioni sonore e luminose, e curiosi e interessanti racconti tratti dalla storia, anche meno nota, della città di Perugia. Lo scorso 20 settembre, all’interno di Luoghi Invisibili, evento promosso dal Comune di Perugia, abbiamo avviato un’anteprima del progetto le cui adesioni sono andate ben oltre le nostre aspettative: due repliche previste e una straordinaria con più di cento visitatori e molti altri rimasti fuori. All’indomani di questa prima esperienza è ancora più forte il desiderio di perfezionare questo progetto per concluderlo e renderlo un’opera qualitativamente alta.
Proprio per questo siamo all’opera per cercare il necessario sostegno per realizzare il nostro obiettivo. La linea che vorremmo perseguire al momento è proprio questa: creare momenti performativi e culturali al di fuori dei luoghi tradizionalmente deputati a ciò; ci affascina provare a dare voce a tutte quelle storie che noi riceviamo dalla natura stessa e dalla storia dei luoghi che ci circondano, come pietre antiche, giardini segreti, posti nascosti che hanno tanto da narrare. Per questo un’altra sfida artistica che sperimenteremo a breve è il teatro d’appartamento, già noto in molte altre città: portare l’evento spettacolare nelle mura domestiche abbatte l’ultima distanza, quella tra performer e spettatore. Siamo tuttavia in continuo divenire; sappiamo che il viaggio è lungo e ignoto ma anche che la sua l’importanza non sta tanto nella meta finale ma nel percorso e nella direzione che intendiamo dargli.
Testo della Compagnia della Sposa